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Preservare i livelli occupazionali del sito produttivo di S. Nicola di Melfi, indotto incluso.



Il confronto svoltosi l’11 ottobre presso il Ministero dello Sviluppo Economico per discutere sul futuro degli stabilimenti italiani del gruppo Stellantis, e tra essi, quello di San Nicola di Melfi che dà lavoro a circa 7 mila persone, 15 mila se si considera l’indotto, si è concluso con un nulla di fatto. L’incontro tra azienda, governo e sindacati si è concentrato solo sui due siti torinesi di Mirafiori Carrozzerie e di Agap Grugliasco, silenziando così la grave crisi in cui versa l’area industriale lucana, un tempo fiore all’occhiello della produzione automobilistica italiana ed europea.

All’orizzonte uno scenario inquietante: dopo gli stop del mese di settembre, ad ottobre i cancelli apriranno solo per sei giorni di lavoro; inoltre, il ricorso massiccio della cassa integrazione non fa maturare i ratei per raggiungere ferie o tredicesima. La grave situazione preoccupa non solo i lavoratori del settore ma anche tutti noi rappresentanti delle istituzioni.

Voglio anche ricordare che per il distretto di Melfi vige l’accordo siglato nel mese di giugno scorso che prevede l’avvio della produzione di auto elettriche a partire dal 2024. Non c’è più tempo da perdere. Il governo nazionale dia risposte anche in merito al sito produttivo di San Nicola di Melfi e ponga al primo punto la centralità del settore automotive, così come avviene negli altri Paesi.

Gianni Leggieri Consigliere Regionale del MoVimento Cinque Stelle

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