Nuovo anno, vecchie sfide. Una di queste è sicuramente la vicenda Stellantis, da cui dipende il futuro di centinaia di famiglie lucane.
Quello dello stabilimento di Melfi è tra i dossier più importanti con cui la politica dovrà approcciarsi nel 2024, in quanto, a fronte di alcune notizie positive, permangono numerosi dubbi e incertezze sul futuro degli operai, i quali vivono quotidianamente in un limbo di soprusi e angherie.
Sicuramente il passaggio all’elettrico rappresenta una grande opportunità di rilancio per Melfi, ma non basta.
Come sottolineato dalle sigle sindacali, l’uscita dal mercato, tra il 2024 e il 2026, delle attuali produzioni dello stabilimento dei modelli 500X, Renegade e Compass, ha la parvenza di essere una nota tutt’altro che incoraggiante.
Se il futuro di Stellantis sarà “elettrico” molto dipenderà dall’andamento dei volumi produttivi e dalle capacità del mercato di “premiare” tale scelta, nonchè dal coraggio della politica di sostenere tale transizione.
Ma qui, appunto, si parla di futuro. Occorrerebbe, invece, concentrarsi maggiormente sul presente. All’azienda tocca l’immediato compito di gestire gli impianti, organizzare i turni e garantire i volumi produttivi necessari per tutelare i posti di lavoro. Senza tralasciare la gestione delle innumerevoli difficoltà degli operai, alle prese con la cassa integrazione e le trasferte insostenibili.
Come ho più volte sottolineato, l’apertura di un tavolo di confronto tra i vertici aziendali, le regioni interessate, il governo e le sigle sindacali è una risorsa importantissima, ma non basta. Urge quel passo in più, nella direzione di un confronto, che produca risultati concreti e a lungo termine e che garantisca innanzitutto il rispetto dei diritti dei lavoratori coinvolti.
La politica ha il dovere di guardare a quel tavolo con la lungimiranza che dovrebbe contraddistinguerla. Soltanto attraverso un piano industriale capace di affrontare le nuove sfide di questo periodo sarà possibile rispondere alle esigenze di coloro che, quotidianamente, vivono nell’incertezza più totale.
Al contempo, il governo nazionale (e locale, nel caso specifico di Melfi, e dunque il governo Bardi) dovrebbe agire con forza per tutelare uno degli impianti produttivi più grandi del Meridione, che contribuisce in maniera decisiva al Pil lucano e al sostentamento di numerose famiglie.
Per la nostra terra, quella di Stellantis rappresenta una sfida decisiva per garantire la tenuta del nostro apparato industriale e la continuità occupazionale dei nostri cittadini. Una battaglia, questa, che la politica deve combattere in primo piano e che non può assolutamente perdere.
Gianni Leggieri,
Consigliere regionale della Basilicata
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