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La Basilicata ha bisogno di crescita, non di scorie

Si ripropone, ancora una volta, la questione del deposito nazionale delle scorie radioattive e, ancora una volta, sono state individuate delle aree "idonee" in Basilicata. Ribadisco la mia contrarietà, invitando il silenzioso centrodestra regionale a fare altrettanto. Per il bene della Basilicata e dei lucani.


Sul sito del Ministero dell'Ambiente e della Sicurezza Energetica è stato pubblicato l'elenco delle aree idonee per il deposito nazionale delle scorie nucleari e sono state così individuate cinquantuno locazioni possibili, tra cui la nostra regione. Ancora una volta, il nostro territorio è ‘terra di nessuno’, e non basta aver già pagato un pesante tributo con le estrazioni petrolifere.


La Carta nazionale delle aree idonee per il deposito nazionale delle scorie radioattive (Cnai) è stata preparata dalla Sogin, la società pubblica per lo smantellamento degli impianti nucleari, che dovrà realizzare e gestire l'impianto. I cinquantuno siti, ufficialmente ritenuti idonei dal governo per ospitare il deposito di scorie nucleari, sono raggruppati, al momento, in sei regioni: Piemonte, Lazio, Sardegna, Puglia, Basilicata e Sicilia. In Basilicata, le aree idonee sono concentrate fra la provincia di Matera (Montalbano Jonico, Matera, Bernalda, Montescaglioso, Irsina) e quella di Potenza (Genzano di Lucania). La SOGIN non ha tenuto conto della fragilità del nostro territorio a rischio sismico e di dissesto idrogeologico, e con la già gravosa presenza di giacimenti petroliferi.


Non è assolutamente concepibile, a mio parere, continuare ad insistere ulteriormente sul nostro territorio, in quanto già soggetto alle angherie di multinazionali del petrolio che tanti problemi hanno provocato nel corso degli anni. Il governo Meloni (compreso quello del sedicente cambiamento regionale) dovrebbe, per il bene della nostra terra e dei suoi abitanti, concentrarsi su altre “opportunità” di crescita e sviluppo, anziché continuare ad insistere con le scorie radioattive. La stessa insistenza – perché, come sottolineato, questa è una storia che va avanti da anni – dovrebbe essere esercitata su temi quali lo sviluppo infrastrutturale, la valorizzazione dell’immenso patrimonio ambientale e boschivo che caratterizza le nostre province, l’interesse vero e sincero nei confronti delle numerosissime eccellenze che continuano a riscuotere successi nazionali e internazionali.


La Basilicata è una regione che merita rispetto. Ancora una volta, il governo Meloni ribadisce il suo disinteresse nei confronti della nostra terra, vittima dell’ennesima decisione scellerata e su cui, preme sottolinearlo, il centrodestra lucano non ha ancora proferito parola. Un fatto grave, che sottolinea quanto a tale decisione “calata dall’alto” – da Roma – non sia in grado di controbattere con una presa di posizione chiara e decisa a favore dei lucani, assecondando apparentemente, invece, gli interessi dell’esecutivo centrale.


Non mi stancherò mai di ripetere che la nostra meravigliosa regione ha bisogno di altro. Innanzitutto di una classe dirigente che faccia i suoi interessi e che sbatta i pugni sul tavolo quando è necessario, per rivendicare la giusta attenzione, i sacrosanti e necessari investimenti, l’intangibile giustizia che merita, soprattutto quando si tratta di ripartire i fondi (e non le scorie) tra il Sud e il Nord.


Gianni Leggieri

Consigliere regionale della Basilicata



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