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In Basilicata è tempo di bilanci

Ci avviciniamo alla fine dell’anno e, come di consueto, è arrivato il momento dei bilanci e delle riflessioni.


La situazione in Basilicata è critica sotto ogni punto di vista, come denuncio ormai da tempo immemore.


La sanità lucana sta conoscendo uno dei suoi momenti peggiori, come testimoniano dati e studi che periodicamente ci ricordano le numerose criticità di cui soffrono le nostre strutture. Dalla carenza di medici e infermieri alle chilometriche liste d’attesa, senza dimenticare il problema della mobilità sanitaria che costringe i lucani a recarsi nelle regioni limitrofe per curarsi.


Preoccupante è anche il dato sullo spopolamento, evidenziato ultimamente dallo studio sulle case vuote. In Basilicata una casa su tre è vuota. In trent’anni la nostra terra ha perso 73mila abitanti. E tale fenomeno pare essersi accentuato negli ultimi anni, passando da una media di circa 2400 unità annuali a quasi 4mila. Cifre da record che evidenziano un problema esteso e imponente.


Le più grandi crisi industriali non trovano soluzione, come testimonia la questione Stellantis, i cui lavoratori vivono una situazione di profonda incertezza, tra le angherie di chi costringe loro a spostarsi quotidianamente e con tanti disagi tra Melfi e Pomigliano. Il tutto mentre il governo nazionale e quello regionale portano avanti flebili tentativi di instaurare un confronto con l’azienda.


Sanità, spopolamento e crisi industriali. E non finisce qui. Sono innumerevoli i problemi con cui quotidianamente i lucani si interfacciano, senza che nessuno li ascolti. Una situazione, questa, che trova un amaro riscontro nell’apparente e inesorabile emigrazione giovanile verso le città del centro-nord, per motivi di studio e di lavoro. Flotte di ragazze e ragazzi che lasciano la propria terra che non offre loro alcuna opportunità di costruire un futuro solido, economicamente stabile e ricco di prospettive. Questo periodo dell’anno contribuisce a ricordarcelo, in quanto universitari e lavoratori rientrano per trascorrere qualche giorno con le loro famiglie per poi essere costretti a ripartire.


Anche su questo versante ci vengono incontro i numeri, che registrano una situazione a dir poco inquietante. Nel 2002 i giovani lucani tra i 15 e i 39 anni erano 169mila, nel 2021 la popolazione che rientrava in questa fascia di età era crollata a 116mila unità. In vent'anni, la Basilicata ha registrato circa 50mila giovani in meno.


Ma la Basilicata soffre anche di gravi carenze infrastrutturali, come testimonia lo stato pietoso in cui versano numerose arterie stradali. E non è bastata nemmeno l’opportunità offerta dall’Alta Velocità per cogliere l’occasione di elaborare un piano di recupero o di potenziamento del nostro sistema viario.


La fine dell’anno offre la possibilità di tracciare un bilancio su quanto è stato prodotto in 365 giorni. Ma in questo caso si potrebbero estendere tali considerazioni anche agli ultimi cinque anni, senza che sia possibile rintracciare alcuna novità.


È dunque inutile sottolineare quanto la riflessione conseguente a questo non esaustivo elenco di criticità sia tutt’altro che positiva e lusinghiera nei confronti dell’operato del sedicente governo del cambiamento regionale di centrodestra.


Come ho più volte evidenziato affrontando tali questioni in questa sede e soprattutto nel Consiglio regionale, il centrodestra lucano non è mai riuscito a trasmettere alcuna “idea” di Basilicata, nessun progetto degno di questo nome in grado di affrontare con serietà e abnegazione le vicissitudini dei lucani. Il bilancio è assolutamente negativo. La nostra terra e i suoi abitanti pagano caro l’immobilismo di un governo regionale che non è mai intervenuto su nessuno dei problemi elencati, nonostante promesse, proclami e bonus vari. Anzi, ogniqualvolta se n’è interessato, il risultato è stato addirittura peggiorativo.


In questo momento di riflessione e di bilanci, sarebbe utile anche soffermarsi sulla necessità di un vero cambiamento radicale che soltanto unendo le forze migliori della Basilicata è possibile attuare. Intervenire prima che sia troppo tardi per affrontare, una volta per tutte e con senso di responsabilità, i vari problemi che attanagliano il nostro futuro e quello dell’intera comunità lucana.

Gianni Leggieri, consigliere regionale

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