Il 3 dicembre ricorre la Giornata internazionale delle persone con disabilità. Una data da tenere sempre in forte considerazione con la speranza che le istituzioni siano sempre più attente e sensibili verso chi affronta nella quotidianità tante difficoltà.
Anche quest’anno sono tante le manifestazioni e gli eventi legati alla Giornata internazionale delle persone con disabilità per riconoscerne il protagonismo e il diritto alla mobilità ed accessibilità. Stiamo parlando anche di uno dei punti essenziali contenuti nel programma del Movimento Cinque Stelle.
La ricorrenza annuale, proclamata nel 1992 dall’Onu, ha lo scopo di mettere a fuoco il dibattito e il confronto sul diritto universale a prendere parte attiva alla vita sociale, attraverso il superamento di ogni forma di discriminazione ed esclusione, così come sancito dalla Costituzione.
Su questo tema, voglio ricordare che nel Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr) sono previsti ambiti di intervento per le disabilità e la marginalità sociale. Un’occasione che il governo regionale di centrodestra non può lasciarsi sfuggire, affinché vengano conseguiti tutti gli standard in linea con un approccio integrato della disabilità.
Occorre rivolgere, dunque, massima attenzione alle politiche a sostegno della disabilità con investimenti sui progetti di vita indipendente ed autonoma, che vadano a favorire i processi di contrasto ad ogni forma di segregazione.
In alcune regioni come l’Emilia-Romagna, la Campania, il Friuli-Venezia Giulia e la Sicilia si sta sperimentando il ‘budget salute’. Un’altra idea del M5S. tale strumento ha dimostrato la sua valenza sociale, contrastando la disuguaglianza nell'accesso ai LEPS (Livelli Essenziali di Prestazione Sociali) e ha comportato l’accesso alle cure e alla salute in condizione di sicurezza ed agibilità anche rispetto alle diverse disabilità.
Da tempo, inoltre, il dibattito si sta focalizzando sul caregiver familiare. Occorrerebbe regolamentare questa figura, riconoscendone la necessità e il perimetro d’azione.
È trascorso oltre un anno dall’approvazione in Consiglio regionale della legge regionale per il riconoscimento del caregiver familiare, al fine di dare un sostegno concreto ai familiari che si prendono cura di un congiunto malato.
Una buona legge, approvata pure con il contributo del Movimento 5S, con l’intento di tutelare i bisogni del caregiver familiare e consentire ogni intervento volto a garantire alle persone non autosufficienti forme di assistenza nel migliore contesto possibile: quello della relazione familiare.
E ancora. Sono passati già due anni dall’approvazione della legge regionale istitutiva della figura del Garante regionale dei diritti della persona.
Non posso, a tal riguardo, esprimere le mie perplessità. Viene prevista una sorta di “Superman tuttofare”, che dovrà, tra le varie cose, occuparsi altresì del diritto alla salute e delle persone con disabilità. Troppi ambiti, complessi e diversficati fra loro per una sola persona.
Il risultato? A distanza di due anni dalla sua approvazione, non è stato ancora trovato questo soggetto dai super poteri, che, oltre al settore disabilità, dovrà occuparsi di infanzia, di adolescenza, di detenuti, di difesa civica, delle vittime di reato.
Si è scelto di accorpare le funzioni e di tagliare le spese a discapito dei diritti costituzionalmente garantiti dei cittadini diversamente abili e con il disappunto delle associazioni che si occupano della materia sul territorio.
Il vuoto normativo è sotto gli occhi di tutti; va colmato il prima possibile. Questa grave situazione richiede una sollecita risposta da parte del “governo del cambiamento”. Lo si deve alle famiglie e a chi vive personalmente tutti i giorni una situazione di sofferenza e di violazione dei diritti umani.
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