In un momento di autoesaltazione, al termine dell'assemblea nazionale del suo micro-partito, Carlo Calenda si è lasciato andare a dichiarazioni tanto insulse quanto incoerenti.
Scimmiottando i grandi leader, con tono solenne, ha detto: "Al Sud votano degli incapaci e la Calabria andrebbe commissariata. Eleggete politici decenti! ".

Nel ragionamento del reuccio di Azione, quindi, elettrici ed elettori che votano a Sud "de Roma" sono una massa di incapaci ed irresponsabili.
Il nuovo statista che si affaccia sulla scena politica nazionale, che dispensa patenti di capacità o inettitudine politica, che fa il prezioso pontificando sui contenuti delle alleanze politiche, farebbe bene a guardare chi ha imbarcato nel suo micro-partito a Sud e pure in Basilicata. Ne troviamo di tutti i tipi: dalle cariatidi della politica, a chi in decenni di amministrazione ha lasciato macerie, povertà, astio sociale, e ha avuto pure la faccia tosta di presentare il conto per farsi rimborsare gli scontrini dopo gite e crapule in allegra compagnia.
Uno scivolone quello del reuccio Calenda che gli è valso comunque i sospirati quindici minuti di notorietà.
Gianni Leggieri
Consigliere regionale del MoVimento Cinque Stelle
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